L’ingresso in carcere rappresenta un momento di particolare importanza soprattutto per i soggetti alla prima detenzione e/o di età giovanile o laddove le imputazioni possono far prevedere tempi lunghi di detenzione.
La fase di “accoglienza” appare strategica al fine di effettuare una valutazione dei fattori di rischio di carattere medico/psichiatrico (ad esempio ipertensione e obesità, ma anche autolesionismo e disadattamento), che risultano dannosi per la salute delle persone detenute.
Appare importante anche la valutazione di quei fattori individuali, espressione di una maggiore fragilità, che possono facilitare, nel prosieguo delle detenzione, l’insorgenza di vere e proprie condizioni patologiche.
Una formazione orientata a costruire percorsi di valutazione e di sensibilizzazione per la fase di accoglienza delle persone all’ingresso in carcere, rende possibile l’attuazione di interventi di medicina proattiva, rivolti a prevenire l’aggravamento di condizioni patologiche esistenti e/o la comparsa di patologie legate al peggioramento della qualità di vita connesso alla detenzione.